23 febbraio 2007

23 Febbraio

In attesa della consueta email di Giorgio...

20 febbraio 2007

My little pet


Fai la cuccia.
Abbaia.
Fai il morto.
Dai la zampa.
...
Bravo, cucciolo.
Adesso ti riconosco.

Certa gente non tollera che tu esca dal modello che si è creata di te, seppur limitato.
Quando non stai nei limiti che essi stessi hanno posto alla TUA personalità... beh fai una cosa sbagliata.

Vi capita mai di sentirvi un CANE!?

13 febbraio 2007

Arrampicata liberO

Sembra difficile.

Il mio compagno mi guarda e mi sorride.
Ho sbagliato ancora a fare il nodo!
Tira la corda, sfilala dall’imbrago. Rifai.
Ok, dai.
Un occhio che sia tutto a posto.
Imbrago, corda, grigrì..
Il sacchetto con la magnesite ce l’ho?
Ah si. Bisogna proprio che mi decida a prendere un laccetto per legarmelo in vita perché fissato all’imbrago è scomodo.
Scarpette.
Ok, si comincia.
Il mio compagno ride.
Dove vai senza i rinvii? Mi fa.
Già, ha ragiona anche lui.
Ora ho tutto.
Una bella sporgenza con la mano destra, l’altra si deve accontentare.
Piedino.
Piedino.
Sono a quindici centimetri da terra e mi sembra già un altro pianeta. Qui non valgono le leggi dei terrestri, anni e anni per imparare a camminare ed ora sono un bambino di un anno. Ogni passo singolo in verticale è una piccola vittoria.
Guarda i piedi!
Ok.
Tre passi in sequenza, uno al centro-e-sposta-il-peso, su con il sinistro-e-sposta-il-peso, pareggia il destro-e-sposta-il-peso.
Bacino in avanti e spalle in dietro. Alza una mano. Poi l’altra.
Ma che bella crepa! Quasi quasi non la mollo più.
Rinvio.
L’ho messo giusto?
La mia estrena, così.
Su col destro. E per il sinistro?
Mah, non si può mica avere tutto. Via, in bilanciamento.
Su le mani, su i piedi, su le mani.
Ah come sono comodo.
Adesso ho i piedi nella crepa dove prima avevo le mani.
Rinvio.
Magnesite.
Respiro profondo.
Su.
Mmm… questo l’ho tirato un po’ troppo di braccia.
Su.
Su.
Rinv…
CORDAAAA!
Rinvio.
Una spaccatura, riesco a prenderla solo con due dita.
Mi godo la sensazione della roccia sotto la pelle.
Non sento rumori, non sento il peso del mio corpo, mi ricordo che ero un po’ triste vai a sapere perché, sarà questione di donne.
Rinvio.
Guardo giù.
Il mio compagno, l’uomo che tiene il filo della mia vita… LETTERALMENTE… è piccolo piccolo. Mi dice qualcosa ma non sento, c’è vento.
Vento?
Quando è cominciato?
Sorride, ha capito. Fa cenno di continuare.
Noto come la corda che parte dal suo ventre e arriva al mio somigli tanto ad un cordone ombelicale,
buffo no?
Dieci minuti fa ero un bimbo ora sono un feto.
E qui come faccio?
Aspetta.
Accoppio i piedi e vado un po’ a destra. Niente da fare.
Proviamo un triangolo.
Uh mama, che fatica!
Incrocia, siediti sulla caviglia e allunga la gamba. Metti l’altro piede e sposta bene il peso.
Ok, accoppia e alzati.
Rinvio.
C’è una cosa strana.
Manca qualcosa.
Non ho paura.
Sono a venti metri, i piedi appoggiati su sporgenze di mezzo centimetro, tre dita in un’asperità verticale e l’altra mano che non ha idea di dove appoggiarsi e non ho paura.
Sono parte della montagna, perché dovrei avere paura?
Non mi ricordo di aver mai avuto paura.
Non ci sono rumori, il mio corpo non ha peso, non sono mai stato triste.
Su i piedi, su le mani.
Scivoloscivoloscivolo!
Tieniti!
Forza, bacino in avanti, tutto il peso sui piedi, ritrova l’equilibrio.
Uffh…
Riprova.
Ecco, così. Fidati della roccia e di te.
Era questo il passaggio difficile?
Sì eh…
Rinvio.
Ora facili scalini.
Rinvio.
Rinvio.
Sono alla catena che segna la fine della via.
Passo la corda nel moschettone della sosta.
Mi guardo attorno, non so, ho visto panorami molto più spettacolari ma quello che si gode da quassù ha un sapore completamente diverso.
Guardo il mio compagno, non distinguo i lineamenti ma so che è felice come lo sono io, ora tocca a lui.
BLOCCA!!!
Sento il cordone ombelicale che si tende, mi siedo sull’imbrago.
CALA!!
Inizio a scendere…
…è ora di nascere.



12 febbraio 2007

Giornata Mondiale contro Mirko

Cos'è?
Tutte oggi?!?
Le frasi sbagliate, le canzoni sbagliate, gli incontri sbagliati, le mosse sbagliate, ho perso il treno, c'è la nebbia, mi sono stirato un muscolino della schiena...
Mi ero anche svegliato di buon umore, pensa te...
Uff.
Andè a sira mas quel doin!
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