19 luglio 2006

Martelli da Guerra



Ieri sera ero un nano.
Femmina.
Bionda e con gli occhi grigi.
Snella e alta... beh, per un nano ovviamente.
Una nobile guerriera affascinante e letale con un servitore con un occhio solo e dal fare malandrino.
Ero nella locanda di Krogroll alla periferia di Ühsburg e bevevo birra di mele.
Insieme a me un altro nano, scudiero di un nobile troppo pieno di se per accettare i suoi consigli.
Poi c'era un dannatissimo elfo saccente che beveva come una signorina...
Per Arghull!
Proprio non li sopporto gli elfi.
E un uomo. Un giovane mercante dedito alle droghe, apparentemente innoquo ma con un potere nascosto che mi inquietava.
Ci siamo riuniti al tavolo di un facoltoso borghese che ubriaco ci raccontava la storia di come era entrato in possesso di quello strano gioiello luminescente che portava al collo.
Questo prima che uscisse di fretta dalla locanda.
E prima che si allontanasse con un uomo incappucciato
Anche se con la mia capacità di vedere al buio mi sembra che non avesse seguito quell' uomo di sua volontà...
Pochi indizzi per capire cosa succede ma noi nani non usiamo demordere.
Scoprirò quale sordido intrigo si sta tessendo alle nostre spalle.

...Beh, la prossima volta che giocheremo a "Martelli da Guerra" il gioco di ruolo da tavolo. Finalmente il Mauri si è deciso a tornare a fare il master!!!

4 Comments:

Blogger Cucino io oggi said...

un saluto

19/7/06 10:42  
Anonymous Anonimo said...

anch'io in passato fui in una taverna. con sei compagni di ventura.
ero un chierico alla ricerca di fortuna. e non potevo usare nessuna arma da taglio, ma ero abilissimo col martello da guerra. expert.
ho ucciso golem tirando monetine d'argento con la fionda. ho riempito sacchi di monete e di brandelli dei mostri che ammazzavo. perchè il mio sogno era quello di realizzare alla fine dell'avventura una creatura imbattibile. perchè credevo che prima o poi da un librone avrei imparato un incantesimo che mi avrebbe insegnato a dare la VITA ad un'accozzaglia di resti.

uno dei periodi più belli della mia vita. quando i tuoi genitori non ti lasciano stare in giro per locali ma a dormire a casa degli amici sì, e allora fai mattina convincendoti che sei il più forte e che il dado, anche se ha venti facce, non ti tradirà mai.

(nota che toglie tutta la poesia a quello che ho scritto fin qui: il mio nome da chierico era "rocco tanica". il master ancora si rotola per terra dallo schifo e dal disprezzo quando mi vede ;)

(ma noi quando ci si rivede??? ;)

3/8/06 23:28  
Blogger Cuornero said...

Beh, il mio è Chucknorris...

4/8/06 09:41  
Blogger Cucino io oggi said...

Un saluto

29/8/06 11:31  

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