13 ottobre 2005

La mia donna ideale



Lady Lampadina
(Mamma mettimi giù, dall’album Edgar Allan Disney)

Lei beveva sangue di drago in una vampa elettrica
quando entrai nel bar, fuori pioveva e tuonava.
Il barista era un orco e l’orchestra dormiva
russando un mambo
immobile sotto un telo nero.

Lei mi chiese chi ero
e com’ero arrivato lì
sorridevae aveva morbidi gesti da gatto.
Mi sfiorò con la mano e cancellò il dolore
mi disse: “ragazzo!
non stare solo la notte”

E da sotto il telo vennero due note di sassofono
che si allacciarono in una nenia triste
e mentre ballavamo disegnammo sul soffitto
un cartoon di ombre
per bambini lupo

Mi disse:
“scorda tutto,anche i sogni migliori
c’è un motel qua vicino
tra la città e il deserto
tra una spiaggia di neon ed un mare di luna
e non tornerai più a casa”

Entrò un uomo
volto azteco e un sorriso viola
un vestito da ballerino
e undici tacche sulla pistola
mi guardò ridendo come se mi conoscesse.
“Non temere è un amico”, lei disse:

“Scorda tutto, anche i giorni migliori
sarà come un disco
che suona lontano
sarà un sorso breve
e ti terrò la mano
e non tornerai più a casa ragazzo

non tornerai più a casa, mai più.”

Grazie zio Stafano
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